6 giugno 2014

PASSEPARTOUT - Tutte le porte sono aperte

di Lorenzo Buscaino. Con Eros Bosi, Andrea Buscaino, Elisa Rosati. ITALIA/2013

'Brutta troia spaziale!'

Avete presente quando siete tra amici e tra un cazzata e l'altra qualcuno salta fuori dicendo “Dai, prendiamo una telecamera e giriamo un film in giardino!”. Ecco, Andrea Buscaino e la sua combriccola, anziché ordinare un'altra birra e mandarsi affanculo reciprocamente, hanno preso una telecamera e girato un film in giardino. 

Dopo “La Mano Infernale”, il regista umbro ci riprova con l'ambizioso 'Passepartout -Tutte le porte sono aperte'. Abbandonato l'horror all'italiana, Buscaino decide di cimentarsi addirittura con la fantascienza.

I fratelli Andy e Manuel, assistono alla caduta di un ufo e soccorrono un'affascinante aliena, a cui sottraggono un misterioso oggetto, capace di aprire tutte le porte del mondo...un passepartout! Grazie a questo simpatico aggeggio, si danno alla bella vita, rubando degli orrendi berretti, dei dvd pirata, uno stereo del '95, ubriacandosi ed esaltandosi alla visione di una sciarpa della Ternana. Al ritorno a casa, l'aliena venuta da un pianeta della terza classe – che è incredibile oh, sono uguali uguali a noi, ma hanno gli occhi rossi! - si rivela essere una spietata assassina. Nel frattempo l'agente Stargot, sbarca sulla terra per fermare questa pericolosa criminale.

Sono tanti gli spunti per farsi quattro risate in questo filmetto amatoriale, realizzato con due soldi, quattro idee, cinque amici e la semplice voglia di divertirsi. Sì, perché il film ha il grande pregio di non prendersi mai sul serio, calcando la mano sull'aspetto più leggero e – passatemi il termine non offensivo – pecorerccio. Il buon Andrea Buscaino (fratello del regista, ma più probabilmente di Novak Djokovic vista l'incredibile somiglianza) si sdoppia nel ruolo del protagonista e dell'alieno Stargot - truccato di verde e con una parrucca alla Lei Wulong - conferendo all'extraterrestre un commovente e pesantissimo accento ternano. Eros Bosi gigioneggia da par suo, mentre Pierluigi Stentella, nel ruolo di un improbabile investigatore privato, viene coinvolto in dialoghi estenuanti ed allucinanti con il buon Stargot. Menzione a parte per Elisa Rosati, alias l'aliena Vegar, la cui interpretazione sfugge ad ogni parametro esistente.

Ciò che piace di questo Passepartout è il coraggio di osare, di non trattenersi e di avere l'ardore di schiaffare degli imbarazzantissimi effetti speciali creati con paint, di spacciare una scatola grigia con dentro delle lampadine colorate per un'arma di distruzione di massa e di far svolgere il “combattimento” finale al ritmo di Feuer Frei dei Rammstein. Il tutto condito da una sana dose di autoironia che fa indulgere su peccati abbastanza gravi, come i troppi riempitivi, l'audio pessimo, alcune inquadrature totalmente sballate, dialoghi assurdi e alla 'buona la prima' e dulcis in fundo una trama potenzialmente interessante che si perde quasi subito (ma il passepartout non doveva essere al centro del film???).

Ribadiamo stima e simpatia per questi ragazzacci ternani, che con passione e sacrificio perseguono il loro sogno di fare cinema. Dai che manca poco al livello Bruno Mattei.

Recensito da Vidur

VOTI
Trash: 88/100
Noia: 58/100
Ridicolaggine degli effetti speciali: 98/100
Presunzione della regia: 25/100
Incapacità degli attori: 82/100


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